lunedì 25 dicembre 2006

Nikon NPS, Claudio Villa

Claudio Villa
Nikon NPS - Claudio Villa -

http://www.npsitalia.it/interviste/claudiovilla/

Il calcio. Uno degli sport più popolari nel mondo. In Italia, LO sport per eccellenza, quasi una fede. La missione del fotografo di calcio? Fare emergere al massimo le emozioni di cui i gesti in campo sono portatori, e lasciar passare il messaggio "pulito" di un mondo purtroppo al centro delle cronache per fatti estranei allo sport stesso.
Claudio Villa è uno di quelli che, questa missione, riesce a portarla benissimo a termine.
L'immagine per Lei più bella: come, dove, quando… e perché?La risposta per me è molto facile, la foto in questione è stata fatta alla finale del Campionato del Mondo di Calcio Italia-Francia: nello scatto, Fabio Cannavaro, capitano azzurro, alza la Coppa al cielo... Le motivazioni sono tante, da italiano trovarsi a documentare un fatto storico così importante e vivere attimo dopo attimo dietro la macchina fotografica questo grande evento è stato doppiamente bello. In secondo luogo, chi ha alzato la Coppa è un mio amico da 17 anni, da quando, calciatore semisconosciuto arrivò a Parma, e di conseguenza partecipare assieme a lui, anche se con ruoli naturalmente differenti, a questa vittoria fantastica è stato davvero emozionante.
Quali sono gli eventi che, nel mondo del calcio, riescono ancora ad emozionare, addetti ai lavori compresi?Sicuramente essere presente come fotografo al Mondiale dove la tua Nazionale vince il trofeo più prestigioso non può non farti emozionare, anche se durante le partite si è come sempre professionali e impegnati solo a fare il lavoro nel miglior modo possibile. È dopo la fine della partita però che si realizza cos'è realmente successo sul campo, e la tensione accumulata durante l'evento viene tramutata in gioia…
Come ci si prepara, per esempio, ad un Mondiale o ad una partita di Champions dal punto di vista organizzativo, dei materiali, etc…La preparazione prima di un evento molto importante, come può essere quella di un Mondiale, o una partita di Champions League deve essere meticolosa al limite del maniacale, niente è lasciato al caso e tutto deve essere a posto e controllato preventivamente. L'attrezzatura normalmente è composta da 3 corpi macchina, una con il 400/2,8 una con il 70-200/2,8 e l'altra con il 15-55/2,8 per avere la possibilità di non perdere nulla di ciò che succederà sul terreno di gioco. Le schede sono tante, una su ogni corpo macchina e almeno un paio che servono quando si caricano le schede durante la partita e naturalmente con una buona capienza, da 2 a 4 Giga. Quante foto faccio? Migliaia... davvero molte, e molte sono le ore per sistemarle tutte naturalmente...
Quali sono invece le difficoltà che si incontrano "sul campo"?Diciamo che in partite importanti la difficoltà maggiore è mantenere una altissima concentrazione per cercare di non perdere immagini che nei giorni successivi verranno utilizzate dai giornali e dalle riviste e cercare di anticipare qualche situazione che si verrà a creare senza aspettare che accada e scattare, in quanto di solito così facendo si arriva con qualche attimo di ritardo. A livello tecnico è fondamentale trovare tutte le tarature giuste prima dell'inizio dell'evento per poi concentrarsi solo esclusivamente sui soggetti da fotografare.
Oltre alla cronaca pura e semplice, quali sono gli scatti più interessanti nel contesto di una serata di calcio?Premesso che non bisogna mai abbassare la guardia, anche a gioco fermo si possono fare fotografie molto interessanti. Quando ci si concentra sui volti dei giocatori e degli allenatori, si coglie l'aspetto emotivo dell'evento, emergono le gioie, le delusioni, le smorfie di fatica…
Un fotografo professionista riesce ad essere anche tifoso, appassionato, o il ritmo lavorativo prevale su tutto?Per quanto mi riguarda il ritmo lavorativo prevale su tutto, anche se conosco colleghi che non riescono a frenare il loro entusiasmo di tifosi mentre lavorano. Ritengo che un bravo professionista non debba farsi condizionare da niente e da nessuno; una volta finita la partita e il ciclo lavorativo con le foto arrivate a destinazione, allora si, ci si può lasciare andare a manifestazioni gioiose e tornare ad essere in qualche modo anche spettatori e testimoni dell'evento.

Claudio Villa